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Virtualizzazione, 3D, virtualizzazione di ambienti o di beni museali

Cosa intendiamo per mondi virtuali, virtualizzazione di ambienti e virtualizzazione di beni museali? Fino a poco tempo fa la parola virtualizzazione era

legata a rappresentazioni fantascientifiche immaginate e prodotte in film come “Il Tagliaerbe” (Brett Leonard, 1992) , “Minority Report” (Steven Spielberg, 2002) e “Iron Man” (Jon Favreau, 2008) sotto forma di finzioni sceniche dove, in un ambiente tridimensionale ma completamente reale per il soggetto che vive l’esperienza, si studia, sperimenta e vive una realtà differente da quella dove il corpo materiale è collocato.

Oggi il campo della virtualizzazione museale e d'ambiente non è più né fantasia né finzione scenica ma si pone come punto di partenza per l’aggregazione di nuove ed emergenti tecnologie nei diversi ambiti di rappresentazione, immersività e partecipazione.

Immaginiamo di poter rappresentare una cattedrale su uno schermo panoramico avvolgente o, meglio ancora, proiettata su occhiali con visione tridimensionale da tutti già sperimentabili (ad esempio nel mondo dei videogame su PlayStation 3).

Immaginiamo di essere, quindi, capaci di rendere vera e viva l’opera con una ricostruzione tridimensionale meticolosa e particolareggiata - comprensiva di spazi, arredi, oggettistica - alla quale è stata assegnata una collocazione e una consistenza. Supponiamo di aver elaborato un servizio fotografico in digitale creando, quindi, non un oggetto 3D nudo ma corredato di ogni apparenza e sembianza reale. Pensiamo ora di inserire il contesto realizzato con strumenti grafici attuali all’interno di un motore per videogiochi, cioè un motore di rendering che permetta la navigazione in tempo reale dell’opera.

Supponiamo, inoltre, di poter arricchire l’opera con musica d’ambiente - suoni e rumori registrati in loco - e personaggi virtuali che simulano la realtà all’interno della cattedrale. Una persona passa dietro di me e io ne percepisco la presenza solamente dall’eco dei suoi passi, dall’aumento del brusio e poi dall’allontanarsi, mentre una guida virtuale tiene una lezione ad un gruppo di studenti altrettanto virtuali.

Mi immergo nell’opera e, effettuando un tour nella cattedrale, decido di voler vedere da vicino un mosaico che in realtà è collocato a trenta metri di altezza. Trovandomi in una situazione virtuale la forza di gravità non rappresenta più un problema, non sono più sottoposto alle limitazioni che le leggi fisiche mi impongono nel mondo quotidiano e posso, quindi, esaminare i particolari del mosaico come se fluttuassi a trenta metri da terra!

Ma c’è ancora dell’altro: vicino al mosaico che voglio esaminare trovo degli oggetti eterei - simili ad icone - che mi permettono di ascoltare le spiegazioni e gli approfondimenti di un tutor virtuale e di leggere spiegazioni storiche ed artistiche su quell'opera, oppure di saltare in Wikipedia o in Panoramio tramite collegamenti ipertestuali potendo poi tornare al livello virtuale di partenza, dove sto vivendo un’esperienza unica di formazione con un corredo di sensazioni che non potrò mai dimenticare. Se mi fossi limitato a sfogliare una guida della cattedrale o un libro d’arte, pur raccogliendo nozioni e informazioni, non avrei mai potuto acquisire un’esperienza neanche lontanamente paragonabile a quella che questo viaggio virtuale mi ha consentito, imprimendosi non solo nella mia memoria intellettuale ma estendendosi anche ai miei altri sensi e apparati conoscitivi in un modo unico.

Ritornando nella realtà nella quale vivo ogni giorno non posso fare a meno di constatare che ciò che ho visto, studiato e approfondito in quel luogo virtiuale (senza peraltro dover sostenere alcuna spesa logistica) mi è stato offerto secondo modalità che neppure affrontando un viaggio di oltre dodicimila chilometri fino al sito della cattedrale sarei stato in grado di sperimentare. Come avrei potuto volare a trenta metri di altezza per visionare la magnificenza di quei mosaici?!

“Immaginate che…” No, non vi serve più l’immaginazione!
Oggi grazie a DiGi non dovete più accontentarvi di immaginare! Incontriamoci e parliamone: siamo in grado di dimostrarvi che l’immaginazione è divenuta realtà!

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